“Venezia 70: “Mary is happy, Mary is happy” di Nawapol Thamrongrattanarit (Biennale college cinema)” – Recensione, Taxi Drivers, Maria Cera, 2 settembre (Articolo completo):
Impiegando 410 tweet di una reale Mary, non modificandone l’ordine cronologico di invio, Thamrongrattanarit imbastisce con 4 lire di budget una gradevolissima storia ‘scadenzata a colpi di invio’, che rende anche visivamente la filosofia twitteriana nell’oscillazione tra l’assurdo e il reale, il bizzarro e il vero, la retorica e il sentimento.
“Venezia: “Mary is Happy, Mary is Happy di Nawapol Thamrongrattanarit; Reply, favourite, retweet” – Recensione, NonSoloCinema, Caterina Vettore, 2 settembre (Articolo completo):
Il presupposto, quindi, è interessante, ma la domanda è: il film riesce a reggere questa premessa? Insomma, funziona? La risposta è sì, funziona,e anche molto se si ha il gusto per un certo tipo di cinematografia orientale con una sottile vena di pazzia di sottofondo.
Mary is Happy, Mary is Happy – Recensione: 4 su 5, FilmTv.it, OGM, 3 settembre (Articolo completo):
Il cinema del Sud-est asiatico ama prolungare le attese ed i silenzi, sottolineando i tentativi ed i fallimenti, gli interrogativi e le delusioni, considerati come le tappe salienti di ogni itinerario di scoperta e formazione. In Mary is Happy, Mary is Happy ritroviamo lo spirito pellegrino ed ingenuamente contemplativo di autori come Apichatpong Weerasethakul e Lav Diaz; cambia solo lo scenario, non più mitologico e naturalistico, bensì grafico e computerizzato.
“Crónica Venecia 2013: “Mary is Happy, Mary is Happy” la vida en 410 tweets al estilo Linklater” – Recensione: 7 su 10, Filmin, Lluís Muñoz, 4 settembre (Articolo completo):
Una sceneggiatura profonda ed elaborata ci fa riflettere sul potere tecnologico e su come, attraverso i tweet di una persona anonima, sia possibile raccontare una storia fedele e verace che riflette la vita di questa persona senza nemmeno averla conosciuta.
“Venezia 70, Biennale College: “Mary Is Happy, Mary Is Happy”” – Recensione, Recensito.net, Biagio Chianese, 6 settembre (Articolo completo):
“Mary is Happy, Mary is Happy” è un esercizio di stile tanto semplice quanto rivoluzionario.
“Vita, amore e solitudine di Mary in 410 tweet” – Recensione: 4 su 5, MyMovies.it, Peer Gynt, 8 settembre (Articolo completo):
Il flusso narrativo è irregolare, frammentario (molte scene sono bruscamente interrotte per passare alla successiva), eppure sa rendere vivo e coinvolgente il dramma della vita quotidiana di questa ragazza [...] L’assenza quasi totale di adulti, soprattutto di genitori, fa del racconto una sorta di parabola metaforica, che malgrado la lunghezza lascia estasiati per novità e freschezza. Assolutamente da vedere.
Mary is Happy, Mary is Happy – Recensione: 3 su 5, MyMovies.it, Annalice Furfari (Articolo completo):
Una sfida ardua, quella intrapresa dal regista: prendere una serie di eventi casuali e trasformarli in una narrazione, individuare un modo nuovo di raccontare una storia, realizzando l’adattamento cinematografico di un anno di post pubblicati da un account Twitter qualsiasi. Thamrongrattanarit si lancia nell’impresa con leggerezza, senza mai prendersi troppo sul serio, consapevole dei rischi insiti nell’operazione, ma senza cadere nel paradosso. E quando si trova di fronte a un Tweet che sembra intraducibile in immagini, il regista risolve il problema con l’arma dell’ironia [...] Il risultato di questo curioso esperimento è una scommessa vinta: un modo nuovo di raccontare una storia vecchia – le difficoltà della crescita e la dura accettazione dell’imprevedibilità della vita – che non perde mai di attualità e intensità.
Mary is Happy, Mary is Happy – Recensione, Rapporto Confidenziale, Chiara Rigione, 18 settembre (Articolo completo):
Anche stavolta il binomio Thailandia/Cinema sperimentale ha condotto a qualcosa di piacevolmente sorprendente, nonostante il cinema di Thamrongrattanarit non abbia nulla in comune con quello del suo connazionale eclettico e visionario Apichatpong Weerasethakul.