“Blues Vagabondo” – Recensione, Cineforum Web, Roberto Manassero, 1 settembre (Articolo completo):
Memphis, secondo film dell’americano Tim Sutton dopo lo splendido Pavilion, realizzato all’interno della Biennale College, di risposte non ne offre: è un film libero e vagabondo come il suo protagonista e come la mitologia americana che scandaglia.
Memphis – Recensione: 4 su 5, FilmTv.it, OGM, 1 settembre (Articolo completo):
Il racconto va spontaneamente a pezzi, si frammenta in sequenze di note, in accordi in libertà, in una canzone intonata a bocca chiusa.
“Venezia 70 – Un weekend alla Mostra” – Recensione: 7 su 10, Stato Quotidiano, Alessandro Cellamare, 8 settembre (Articolo completo):
Opera insolita e audace, incatalogabile nel genere, che ricorda certo cinema “a pennellate” alla Gus Van Sant, dove la narrazione viene messa da parte per lasciare terreno a stralci di vita, scorci del quotidiano, dall’apparente scarso contenuto ma evocativi, emotivamente narrativi per l’anima, dunque narranti in un senso meno canonico e immediato [...] Grande regia, grande fotografia, grandi volti sullo schermo. Tim Sutton è autore già formato e coraggioso.
Memphis – Recensione, Nuovo Cinema Locatelli, Luigi Locatelli, 11 settembre (Articolo completo):
Strano, angoscioso film che con poco – pochi fatti, narrazione prossima allo zero – riesce a comunicarti un senso di disagio, di malessere.
“Venice 2013: ‘Memphis’ review” – Recensione: 3 su 5, Cine Vue, John Bleasdale (Articolo completo):
C’è anche una consistenza autentica nel film di Sutton grazie all’uso di attori non professionisti – che occasionalmente danno un’occhiata in camera. In sostanza, Memphis è un intenso e stupefacente gioco di prestigio, che può anche non significare nulla, ma l’inganno vale il prezzo del biglietto.
“Rapsodia in blues” – Recensione, Cinemafrica, Leonardo De Franceschi (Articolo completo):
La forza di uno sguardo che bagna uomini e cose di tenerezza e fascino, e trasmette una passione per questa città magica.
“Ruin – Orizzonti”, Uzak, Gianfranco Costantiello (Articolo completo):
Chi sorprende, accostandosi con giustezza, per esempio, a certo cinema periferico, come può essere quello della Reichardt [...] è Tim Sutton, al suo sophomore Memphis. Film oculato, delicato, poetico.