Vatche Boulghourjian e Caroline Oliveira sono il regista e la produttrice di Tramontane, uno dei 15 progetti selezionati per il primo workshop della prima edizione di Biennale College – Cinema. Tramontane non è stato selezionato per il secondo workshop, ma è in produzione ed ha appena vinto una Production Grant dal Doha Film Institute. Abbiamo incontrato Vatche e Caroline e abbiamo discusso con loro dell’esperienza del workshop, concentrandoci sul come li abbia aiutati a sviluppare Tramontane.
Il regista e la produttrice prevedono di girare il lungometraggio in autunno: “Ovviamente abbiamo altri progetti in mente, e pensiamo di realizzarli dopo aver finito con Tramontane“, hanno detto”. “Comunque il nostro obiettivo è girare Tramontane entro quest’anno e dargli tutta l’attenzione possibile”. Vatche e Caroline sono arrivati a Venezia con un piano ed una quantità di materiale dettagliatissima, con un progetto che era nato apposta per il budget di Biennale College – Cinema: fattore che li ha aiutati sin da subito. “Biennale College – Cinema era e continua ad essere estremamente d’aiuto per lo sviluppo di Tramontane. Siamo arrivati a Venezia con una sceneggiatura già pronta, con tanto di schedule e budget, e li abbiamo tutti rivisitati prima di incominciare il workshop tante volte. Durante il workshop abbiamo analizzato il progetto ed esaminato ogni sua componente; abbiamo lavorato con gli Head of Studies e i tutor per limare la sceneggiatura e l’approccio alla produzione, mentre cercavamo di studiare un solido piano d’azione, un piano che potesse approfittare appieno delle risorse messe a disposizione e che rafforzasse l’essenza della storia”.
Ma in che modo Biennale College – Cinema è stato utile? “L’unione tra il lavoro sulla sceneggiatura e la produzione ci ha aiutato a condensare la trama, portando lo script verso il suo nocciolo. Ovviamente la sfida nel riconoscere gli elementi narrativi fondamentali sarà sempre affrontata con la collaborazione tra scrittore e produttore. Comunque non si tratta solo di gonfiare un budget o forzare la storia dentro un determinato budget; con la giusta relazione, sceneggiatore, regista e produttore possono creare la necessaria economia narrativa per fare un film che funzioni. Questo richiede una capacità di comprendere a sufficienza la storia, una certa sensibilità e visione, sia da parte del produttore che dello sceneggiatore; e, ancora più importante, richiede fiducia e coraggio. Questo è un momento che tutti i filmmaker prima o poi dovranno affrontare mentre sviluppano un film. Ciò che rende unico il primo workshop di Biennale College – Cinema è che si focalizza proprio su questo processo di collaborazione tra sceneggiatore, regista e produttore; gli aspetti creativi e logistici della produzione venivano discussi ed evolvevano assieme col fine di tirare fuori il massimo da ogni progetto”.
“Gli Head of Studies, i tutor degli sceneggiatori e quelli dei produttori conoscevano a fondo i progetti e lavoravano instancabilmente coi team”, hanno aggiunto. “Si sono dedicati non solo al miglioramente dei progetti, ma anche alla loro realizzazione. In altre parole, siamo convinti che tutti a Venezia volessero davvero che i 15 progetti selezionati entrassero in produzione. Il supporto che Biennale College – Cinema continua a darci dopo il workshop è la prova che il team crede nei progetti selezionati. L’impegno degli Head of Studies e dei tutor ha dato un forte slancio allo sviluppo di Tramontane“.
Biennale College – Cinema, essendo un college e una comunità di filmmaker, è fatto anche dagli altri partecipanti, e Vatche e Caroline ci hanno parlato anche di questo aspetto: “Le relazioni con gli altri partecipanti, i team di registi e produttori, sono evolute in fretta. Davvero, ci sentiamo fortemente coinvolti in tutti i progetti e abbiamo tratto vantaggio grazie anche a tutte le discussioni fuori dal workshop stesso. Lo scambio di idee e le critiche costruttive ci hanno uniti. E’ un privilegio far parte di questa brillante comunità di filmmaker e crediamo che il risultato di questo incontro si rifletterà nel nostro lavoro”.